Le resine, possono assumere tutti i colori desiderati, attraverso l'aggiunta di pigmenti appositi. L'origine di tali pigmenti può essere di diversa orinigne: naturale, minerale o sintetico. Vanno solitamente miscelate con la resina epossidica, poliestere o poliuretanica, tuttavia al fine di una corretta applicazione, tali pigmenti, devono essere posti all'interno della resina epossidica, poliestere o poliuretanica, e disperse nella base prima di aggingere il catalizzazione. A seconda dell'intervento, è possibile poi o ottenere effetti trasparenti, coprenti o marmorizzati.
Allo stesso modo, le cariche sono additivi che vanno aggiunti alle resine al fine di ottenere omogenee masse per la colata. Solitamente sono polveri o graniglie le cui particelle possono avere strutture differenti: sferiche, lamellari, poliedriche o amorfe. La loro natura, come per i pigmenti, può essere di origine naturale, minerale e sintetica. Quelle metalliche inoltre sono disponibili in diverse granulometrie. Tali caratteristiche influenzano inevitabilmente il rapporto tra incremento di volume e fluidità. Il principale compito della carica inerte infatti è proprio quella di aumentare il volume dell'impasto, riducendone di conseguenza la resina impiegata. In questo modo, diventa possibile abbassare il picco esotermico, aumentandone la stabilità dimensionale e naturalmente contendone il costo complessivo.
Per ciascuna carica, esiste un comportamento differente nei confronti del legante. Tale comportamento determina le caratteristiche dell'impasto.
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